sabato 16 ottobre 2010

Sotto un quarto di luna

(Zingara...)

Ho sentito quei tuoi passi scalzi
inseguire i binari.
Sei arrivata che già era domani
e sei andata via ieri.
Quel vagone di treno che tu chiami “casa”
certe volte è più lento di te,
ma sei in viaggio da sempre e chissà
se ricordi perché.

Hai due schegge di cielo notturno
impigliate negli occhi.
E profumi di fiori di campo
Che non sono mai secchi.
Nella borsa un bicchiere di vino invecchiato
che è lo stesso da molte città.
Devi farne di strada e la sete
non ti fermerà.

            Dove il vento
            ti porterà,
            non sarai mai lontana
            Forse io
            ti ho incontrata già,
            sotto un quarto di luna.

Il rumore di mille battaglie
ti ha dipinto la voce,
sa di zenzero e mandorle amare
si colora di luce.
E cantando accompagni la notte a dormire,
mentre l’alba si accorge di te.
Io stasera ho qualcosa da dirti,
ma ho scordato cos’è.

Scoprirò
da che parte vai,
con un po’ di fortuna.
Sorridendo
mi aspetterai
sotto un quarto di luna.

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