sabato 16 ottobre 2010

Silenzio

(Omicidio e condanna...)

Chiudi i tuoi occhi maledetto cuore,
che io riposi un poco per pietà:
dodici lune ho visto consumarsi,
più di trecento notti ho perso già.

L’uomo dentro al mio specchio sputa amaro,
ride di quel silenzio che comprai
e crede che io sia certo il peggiore
nemico che lui abbia avuto mai.

            In una tazza ho messo tutto il sale
            delle mie sporche lacrime lontane,
            di fronte a questo oceano di male,
            non posso che tacere,
            non posso più cantare.

Quei giorni sai mi vengono a cercare,
sanno trovarmi sempre ovunque sia
e sono troppo ubriaco per scappare,
perché che ho bevuto per cacciarli via.

            Cene scadute e pezzi di Natale,
            cuore raffermo e briciole di pane,
            ettolitri di buio nelle vene
            e cera di candele
            sigilla le parole.

Nessun commento:

Posta un commento