sabato 16 ottobre 2010

Dalla parte sbagliata

(...Come fame di vento...)

Una notte d’aprile mi hai dato le spalle
ed io le ho guardate,
mentre a gocce la luna filtrava attraverso
tapparelle abbassate
e lontano da ogni possibile sonno
ho respirato l’attesa
di finire per sbaglio in fondo ai tuoi occhi
e di sentirmi a casa.

Ho cercato riparo, sollievo e risposte
in fondo a un bicchiere
e proprio quando credevo d’averli trovati,
mi versavi da bere.
Di nascosto ho seguito il tuo odore nell’aria
per capire dov’eri
e ho scoperto d’averti perduta per sempre
nei dintorni di ieri.

E sarebbe bastato indugiare un istante
sulla rotta smarrita
perché i fili del mio destino
s’impigliassero nelle tue dita.
Mi sarebbe bastato un soffio di vento
dalla parte sbagliata
a cambiare stagione,
a imboccare l’uscita.

Mi basta resistere ancora due ore
e poi sarà inverno
e la notte e le nuvole avranno la meglio
finalmente sul giorno.
E se cambierà il tempo, si spegnerà il sole
che riflette la pelle,
non dovrò riconoscere nuove sembianze
tra le solite stelle.

I sorrisi cantati alle orecchie degli altri
li ho imparati a memoria,
riempiranno tutti i silenzi
nelle pagine della mia storia,
aspettando che torni quel soffio di vento
dalla parte sbagliata,
quella nuova stagione,
quella porta d’uscita.

E sarebbe bastato il più piccolo fremito
delle tue ali
a gettarmi contro il destino
inseguendoti lungo i tuoi voli,
a lasciarmi portare in un soffio di vento
dalla parte sbagliata
verso un’altra stagione,
verso l’ultima uscita.

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